Albisola Superiore. Un pomeriggio di febbraio, finalmente il freddo lascia un po’ di tregua e ne approfitto per farmi un giro, “marinando” il laboratorio per un pomeriggio. Destinazione Pecorile, tra Albisola e Celle, ma stavolta facendo un giro più lungo, passando anche per il Castellaro.

Lunghezza: 10Km circa;
Durata: 3h15m circa;
Dislivello: 341m;

Si parte dalla chiesa di San Nicolò ad Albisola Superiore. Un ventina di metri dall’entrata della chiesa si trova la scalinata “Salita al Castellaro” che porta verso il cucuzzolo del colle (Addirittura 75 m.s.l.m.), riconoscibile perché in cima c’è una mini pineta. Sotto di essa si trovano i resti delle mura perimetrali di un’antica fortezza (mini), detta, appunto, Castellaro. Niente di entusiasmante, ma se siete della zona e non ci siete mai andati, beh, andateci. Ci vogliono appena dieci minuti di cammino.

Arrivati in cima, dopo aver fatto la solita tappa delle mura, vado in direzione “La pace”; il sentiero è ben percorribile anche se ogni tanto conviene prestare attenzione alla strada da seguire perché ci si può confondere un po’.

Proseguendo il sentiero si va in direzione Luceto, Ellera, Stella ma io ho come destinazione Pecorile, quindi devo scendere al Santuario della Pace, attraversare la strada provinciale per Sassello, e risalire verso Sanda – Pecorile.

Il sentiero che scende verso il Santuario è ormai in disuso, quindi devo affidarmi al mio istinto di ex boy-scout: a cazzo di cane! Sento le macchine che passano in lontanza, so dove sono, ma la vegetazione non mi fa vedere nulla. Passo sulle tracce dei cinghiali che hanno distrutto il terreno (Bear Grill mi fa un baffo) e, dopo 10 minuti di discesa ignorantissima giungo sopra il cimitero di Albisola Superiore. Mi ritrovo in un angolo molto carino, coredato di panca in pietra con vista sul cimitero. ‘Na bomba. Ma, a modo suo, è anche carino. Più che altro sono tranquillo che sto andando nel verso giusto. Da qui la strada è chiara e arrivo in un attimo dietro al Santuario.
N.B.: Sulla mappa ho segnato il giro un pelo più lungo per scendere alla Pace per evitare il tratto ormai crollato. Una volta arrivati sulla provinciale ci si ritrova sempre dal Santuario ma la strada per Sanda rimane un po’ indietro invece che avanti.

Attraverso la provinciale per Sassello e prendo il ponte seguendo l’unico cartello presente che indica la strada per Sanda (2Km). Dopo meno di 1Km sulla destra trovo il cartello che indica il sentiero per Sanda – Tor Bregalla. La temperatura è buona, le gambe sono in forma e sono pronto a risalire, carico come una molla.

Sta ceppa!!! La salita da questo lato non perdona. Lato Albisola spinge bene solo a tratti, qui, invece, spinge costantemente. Non me l’aspettavo. Ma va bene, risalgo il sentiero un po’ affaticato finchè non mi ricongiungo al sentiero che già ho fatto svariate volte in passato e che vi ho raccontato anche qui.
Ok, a questo punto le gambe iniziano a lamentarsi, ma l’arrivo in cima mi da una nuova spinta perchè so che non salirò più e, soprattutto, la discesa è dolce, quindi non dovrò fare il solito passaggio da gambe a ginocchia (in quanto a maltrattamento..)

In altri 10 minuti arrivo a Pecorile e decido di proseguire facendo la via lunga: Via Fighetto con discesa dalla Gallaeria In fondo ad Albisola, dai bagni Torre. Qui è ormai tutto asfaltato, ma la zona è molto bella, tranquilla e ancora nel verde. Non tralasciamo anche il paesaggio e gli scorci sul mare decisamente interessanti!

Arrivati alla galleria, purtroppo, non mi rimane che andare sul lungo mare di Albisola e rientrare verso casa.

Giro decisamente bello, adatto a chi vuole concedersi un pomeriggio nel verde. Con le dovute pause si può anche mangiare al sacco e prendersela con calma. Un po’ stancante la salita verso Tor Bregalla, ma niente di estremo. Essendo sempre molto bassi e vicini ai centri abitati non c’è pericolo di perdersi o simili. Poi, cerchiamo di usare sempre il cervello!


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